Paul Smith alla sua sfilata Donna Primavera-Estate 2017 a Londra, backstage

Una selezione di look di Paul Smith dalla collezione Autunno-Inverno 2020 mostrata a Parigi

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Hu Bing intervista il rinomato designer inglese

Hu Bing, uno dei rappresentanti della London Fashion Week, ha intervistato virtualmente Paul Smith durante la London Fashion Week Digitale, chiedendogli quali fossero le sue prospettive future nella moda, in un contesto sociale come quello attuale, così pesantemente colpito dall’epidemia da Coronavirus e dalla crisi economica che ne è seguita.
 
Covid-19 è stato, come tutti sappiamo, un’assoluta catastrofe per quasi tutti i paesi del mondo“, ha affermato il designer inglese. “Penso che quello che ha fatto a me, che è quello che è stato fatto a molta gente, è l’averci reso più umili, ci ha fatto comprendere l’importanza della salute, dell’amicizia, dello spirito di squadra, e a tenere i piedi ben piantati in terra.
 
Sul fronte business, è stato chiaramente un momento difficile per il suo brand indipendente, essendo stato costretto a chiudere i suoi negozi nel mondo, come qualunque altra azienda di moda, a causa del lockdown in corso; ma, nonostante la difficoltà del momento, si è rivelato essere anche un punto di svolta, un’opportunità per l’azienda di diventare più flessibile e più vigile rispetto ad un anno fa. Da qui in avanti, prevede una frenata riguardo ai nuovi punti vendita; una maggiore enfasi verrà posta invece sul sito E-commerce, già effettivamente operativo dal 2004. L’effetto Coronavirus potrà essere determinante anche per una più efficiente distribuzione dei prodotti nei negozi in linea con le stagioni.
 
Ci riporta indietro nel tempo, Paul Smith, al periodo in cui ha cominciato il suo percorso nella moda (stiamo parlando dell’Inghilterra degli anni 70!), quando la moda veniva realizzata esclusivamente con tessuti tradizionali; lo stile vestimentario tendeva a cambiare molto a seconda del contesto (l’abbigliamento da campagna poteva differire di molto da quello di città, ad esempio). A differenza di allora, la moda contemporanea si è sviluppata positivamente, traendo beneficio dagli input internazionali dei giovani, grazie alle molte “fantastiche scuole d’arte e università di Londra“. Tutti questi elementi sono stati utili per permettere modi di pensare di veduta più ampia.
 
Lavorando -da remoto- alla sua collezione Autunno/Inverno 2021, il designer si è ritrovato a pensare a come saranno i capi del futuro prossimo. “I capi per il 2021 saranno meno radicali, più facilmente indossabili, più “seasonless” e di livello intermedio“, ma senza rinunciare alla componente moda. In quello che è diventato un mondo estremamente omogeneo, mantenere salda la propria individualità e personalità può essere un prezioso mezzo di distinzione, e la moda può avere un ruolo fondamentale in questo senso.
 
Con Paul Smith, si può sempre trovare un pò di senso dell’umorismo. C’è sempre un elemento nascosto, un tipo di bottone diverso, una piccola sorpresa; se si apre la giacca si possono trovare dei colori interessanti nella fodera“, racconta Paul Smith, alludendo a ciò che ama chiamare “classic with a twist” per descrivere i suoi capi: si tratta di una combinazione vincente di un classicismo sartoriale impeccabilmente realizzato, con l’inclusione di quei piccoli particolari ironici ed eccentrici, che rendono i capi Paul Smith così unici nel loro genere. “Perchè con Paul Smith, c’è un qualcuno che si chiama Paul Smith e ha un cuore, e vi sta parlando in questo momento. Salute a voi e abbiate cura.
 
 
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