La moda dimostra ancora una volta di essere una perfetta interprete del tempo presente. Rispecchia interamente le problematiche attuali e ne offre una sua propria risposta: si tratta innanzitutto di una ripresa culturale, che fa da traino e mira ad incoraggiare quella economica. Vi sono molti interrogativi circa il futuro sviluppo della Moda e delle sue forme di comunicazione dopo l’epidemia: la sua precedente e attuale evoluzione attraverso il punto di rottura – dato dalla pandemia – lascia sperare a un lento ma sostanziale cambio di rotta verso un modo più flessibile di creare e consumare moda, da una parte, ma anche verso una svolta più sostenibile, dall’impatto più eco-consapevole, dall’altra.

Gli show live come simbolo di Ripresa e Ottimismo

Le sfilate di settembre si preannunciano ibride. Dopo l’esperimento andato a buon fine di Jacquemus, Dolce&Gabbana e Etro nel mese di luglio, molti brand hanno deciso di tornare a sfilare dal vivo – con un numero limitato di presenti e addetti ai lavori – e a trasmettere l’evento in diretta streaming.
E’ il presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana Carlo Capasa a sottolineare come le recenti Fashion Week Digitali siano state un felice e dinamico intermezzo creativo, nonché uno strumento utile per far fronte alle difficoltà emerse di pari passo con l’emergenza Covid-19; in primis, il distanziamento sociale e le difficoltà legate al viaggio. Il formato digitale rimane, tuttavia, una risposta temporanea, non una sostituzione permanente della sfilata stessa: “[La sfilata digitale] resta uno strumento funzionale e creativo progettato per vivere di vita propria o per sostenere l’appuntamento con le sfilate fisiche quando sarà possibile tornare alla pienezza degli appuntamenti in presenza, che restano fondamentali nel promuovere l’enorme valore produttivo e creativo del Made in Italy“, ha spiegato Capasa, come riportato da Harper’s Bazaar.

Nel prossimo calendario milanese (22-28 Settembre) sfileranno quindi, tra gli altri, Giorgio Armani, Etro, Dolce&Gabbana, Prada e Fendi, che ha trasferito a Milano il suo appuntamento originariamente fissato nel suo quartier generale di Roma. In questo senso, la sfilata fisica incarna per Fendi il simbolo di ripresa e di rinascita del sistema produttivo italiano nella sua interezza, auspicando la trasmissione di un messaggio di positività e ottimismo. “In un momento così delicato per il settore, il ritorno delle sfilate rappresenta un’opportunità fondamentale per valorizzare l’eccellenza della moda italiana e rilanciare la filiera“, precisa una nota della maison.

Dello stesso avviso è Miuccia Prada, che vede nel digitale un interessante strumento da sperimentare e sviluppare ulteriormente nella moda del futuro. “Sono una sostenitrice delle sfilate, ma le dirò che l’inclusività insita nei video mi è piaciuta tantissimo. Vale la pena approfondirla“, ha rivelato Prada a laconceria.it.

Anche la Paris Fashion Week (28 sett. – 6 ott.) consisterà in un’interazione tra fisico e digitale. La Chambre Syndicale de la Mode metterà a disposizione una piattaforma a supporto degli eventi live, tra cui spiccano quello di Dior, e Givenchy, con la collezione di debutto del suo nuovo direttore creativo Matthew Williams per il Ready-to-Wear uomo e donna.
La London Fashion Week, che si terrà dal 18 al 22 settembre, avrà un calendario ricco di eventi digitali, inaugurati dalla sfilata ibrida di Burberry il 17 settembre.

La New York Fashion Week si è vista ridotta a soli tre giorni (14-16 sett.) per via dell’emergenza Coronavirus ancora persistente negli Stati Uniti: la piattaforma Runway360 sarà messa a disposizione per presentare i contenuti creativi di brand del calibro di Ralph Lauren, Tommy Hilfiger e Tory Burch. Grandi assenti Michael Kors e Marc Jacobs.

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